Il cambio gomme: quando va fatto?
Quando si guida, la tenuta della strada è fondamentale e per questo è importantissimo che le gomme non siano consumate ma permettendo il corretto grip per poter guidare in maniera sicura. Una delle domande più frequenti che i gommisti si sentono rivolgere riguarda pertanto la frequenza con cui è necessario effettuare il cambio delle gomme. In realtà questa domanda non ha una risposta univoca perché sono molti i fattori che influenzano il consumo dei pneumatici e, quindi, l’esigenza di procedere al cambio delle gomme. Si deve infatti tenere conto del modello di pneumatico (e quindi della sua qualità), del tipo di strada che si percorre regolarmente e quindi delle condizioni del suolo, nonché delle temperature dell’asfalto e anche dello stile di guida.
Manutenzione delle gomme
Uno dei primi elementi che verranno analizzati in questo post riguarda la manutenzione delle gomme: effettuare regolarmente il controllo della pressione, in modo da avere la certezza di usare le gomme in un corretto range di pressione permette di evitare inutili deformazioni consumo eccessivo del battistrada. Effettuando una manutenzione regolare, da concordare con il proprio gommista a seconda dei diversi parametri precedentemente indicati, permetterà di incrementare la durata, in termini di chilometraggio, delle gomme.
Oltre al controllo della pressione, la manutenzione dei pneumatici passa per un corretto stile di guida che, se possibile, punterà ad evitare strade dissestate, con molte buche o dossi. Quando non si potrà fare a meno di passare regolarmente su strade non perfettamente lisce si dovrà procedere a ridurre la velocità di marcia: in tal modo non solo verranno risparmiate le gomme che potranno garantire una durata maggiore, ma anche le ammortizzazioni.
I nemici dei pneumatici
Tra gli elementi che incidono maggiormente sulla durata dei pneumatici e, quindi, sulla frequenza del cambio gomme ce ne sono alcuni che dipendono dall’uomo e altri che, invece, sono di origine naturale o meglio atmosferica. In particolare, hanno una forte incidenza sulla durata dei pneumatici le condizioni meteorologiche prevalenti durante le quali si guida. Le temperature estreme, siano esse molto calde o molto fredde, ad esempio, tendono a rovinare la giusta elasticità delle gomme dei pneumatici, ammorbidendola troppo in caso di temperature eccessivamente calde o indurendola alle basse temperature. Anche le escursioni termiche forti non giovano alla salute delle gomme, che subiranno stress termici con conseguente diminuzione delle proprietà tecniche.
Tra i fattori che dipendono invece dall’uomo, vi è soprattutto lo stile di guida: partenze in sgommata o frenate brusche, velocità eccessive, guida veloce su strade sconnesse e mancato controllo regolare della pressione e delle condizioni dello stato di conservazione delle gomme possono infatti portare a un deterioramento precoce dei pneumatici con conseguente esigenza di cambiamento in tempi più brevi rispetto a quelli teorici di durata dei pneumatici.
Ancora, ulteriori elementi che possono portare a un consumo precoce delle gomme sono legati al loro utilizzo errato: se, ad esempio, si usano pneumatici diversi da quelli previsti dal libretto di circolazione oppure se si montano pneumatici estivi durante i periodi freddi o, viceversa, pneumatici invernali in piena estate si potranno velocizzare i processi di usura delle gomme a discapito di una lunga durata nel tempo.
Controlli e sostituzioni
I proprietari di auto che seguono scrupolosamente tutte le attenzioni per trattare al meglio i pneumatici dovranno comunque ricordare che le gomme, dopo un certo chilometraggio o periodo di tempo, andranno sostituite. Dopo cinque anni di utilizzo, quindi, può essere necessario procedere a controlli annuali, che permetteranno di verificare al meglio lo stato d’usura delle gomme.
In linea di massima, a meno di usura precoce, le gomme possono essere sostituite dopo dieci anni: il vostro gommista di fiducia, tenendo conto anche del vostro stile di guida, delle strade che praticate, del tipo di pneumatico e soprattutto del suo stato di salute, potrà valutare se procedere a un cambio prima o dopo dello scadere dei dieci anni.