Il prestito personale è la formula di finanziamento preferita dai consumatori, l’accesso al credito è spesso veloce e se la cifra da chiedere non è eccessiva addirittura l’accredito sul proprio conto corrente può avvenire in giornata.
Ma andiamo a vedere insieme che cos’è un prestito personale e quali sono le nozioni che è meglio sapere prima di accedere in banca e richiederlo.
Che cos’è un prestito
Il prestito personale è di fatto un finanziamento a privati che viene erogato da una banca o una finanziaria che rientra nella categoria dei non finalizzati, ossia che non viene vincolato all’acquisto di uno specifico bene.
Il cliente riceve quindi una certa somma di denaro con l’obbligo di restituirla in rate mensili fisse e per un periodo di tempo che viene pattuito in sede di richiesta e che può essere più o meno lungo in base ovviamente alla cifra ed alla capacità reddituale del richiedente.
È prevista quindi l’applicazione di un tasso d’interesse, di spese di istruttoria ed eventuali spese d’incasso rata, nonché una commissione in caso di estinzione anticipata dello stesso che può per esempio avvenire in caso di acquisita liquidità.
I requisiti per ottenere un prestito
La Banca d’Italia fornisce le direttive ai singoli istituti di credito i quali adottano criteri specifici al fine di definire all’atto della richiesta quali siano i requisiti e chi possa accedere al credito.
Un prestito può essere richiesto da chi abbia compiuto i 18 anni d’eta ed abbia una capacità di rimborso che può essere uno stipendio, ad esempio, con il quale sostenere le rate tenuto ovviamente conto anche degli altri impegni quali bollette, affitti, rate di altri prestiti, mutui.
La capacità di rimborso sarà oggetto di valutazione da parte dell’istituto di credito e dovrà essere dimostrato dal richiedente con la produzione di tre buste paga ed il CUD se lavoratore dipendente, della dichiarazione dei redditi unita a ricevuta telematica oppure dal cedolino della pensione per i pensionati.
Questi sono i documenti richiesti una volta prodotti i quali si può avviare la delibera che può risultare positiva o negativa. La richiesta può essere respinta se non vi è una sufficiente capacità di rimborso, oppure se vi sono problemi legati a precedenti protesti o insolvenze su pagamenti di prestiti pregressi.
Di norma queste segnalazioni vengono effettuate da specifiche banche dati che le banche consultano previa autorizzazione scritta da parte del richiedente del prestito.
Qualora il finanziamento non viene concesso, il cliente ha diritto ad esserne informato con una motivazione adeguata e con particolare riferimento in merito alle informazioni negative ricevute dalle banche dati consultate.
Valutare bene le proposte
Come detto prima, sono parecchie le banche e le finanziarie ad offrire prestiti personali a condizioni più o meno vantaggiose, spesso riceviamo a casa offerte direttamente per posta, oppure tramite mail arrivano offerte personalizzate, oltre ad avere la possibilità tramite numerosi motori di ricerca di chiedere un preventivo oppure calcolare la rata di quanto si andrà a pagare.
Prima di sottoscrivere un prestito quindi è buona cosa valutare le diverse offerte senza farsi prendere dalla fretta del bisogno. Tutti gli istituti hanno l’obbligo di fornire tutte le informazioni e di mettere il richiedente nelle condizioni di poter scegliere in autonomia la convenienza del prestito.
Cosa contiene un contratto di prestito
Innanzitutto la premessa è che il contratto di prestito deve avere la forma scritta e contenere una serie di informazioni obbligatorie quali la cifra richiesta, il tasso di interesse (TAN), il tasso annuo effettivo globale (TAEG) di cui parleremo dopo, i costi e le commissioni, il numero delle rate ed il loro importo, la scadenza, l’indicazione delle assicurazioni eventualmente richieste, l’indicazione dei garanti se ve ne sono.
Dobbiamo fare presente che il contratto può unilateralmente essere modificato ad eccezione del tasso di interesse, qualora venga modificato tale clausola deve essere firmata dal cliente in fase di sottoscrizione.
Il TAEG
Come scritto prima, con l’acronimo TAEG viene indicato il costo effettivo che andrà a sostenere il cliente in termini percentuali. Racchiusi in questa percentuale troviamo oltre al tasso annuo anche le commissioni ed i costi vari applicati.
È l’indicatore più importante perché permette di confrontare le varie offerte avendo ben presente che vengono conglobate tutte le spese, a differenza del TAN che invece indica il solo tasso nominale.
È sempre consigliabile, in presenza di un TAN eccessivamente vantaggioso, andare a vedere il relativo TAEG che purtroppo, sempre più volte, può nascondere insidie.
Recedere da un prestito
La possibilità di recedere da un prestito personale viene chiamata facoltà di ripensamento e permette al consumatore di interrompere il contratto di finanziamento entro i 14 giorni senza costi e senza l’obbligo di fornire spiegazioni.
Bisognerà inviare all’ente erogante una comunicazione secondo le istruzioni indicate nel contratto.
Mancato pagamento delle rate
In caso di mancato o ritardato pagamento delle rate di un prestito verranno calcolati interessi di mora che andranno a sommersi agli interessi previsti per contratto ed il rischio per il consumatore è di venire segnalato agli enti di tutela del credito, ossia Centrale Rischi ed altre banche dati.
Per quanto ovvio, meglio evitare di arrivare a questa situazione perché la segnalazione compromette la reputazione creditizia del cliente e potrebbe pregiudicare la concessione di altra ulteriore finanza anche anni dopo.
Estinzione anticipata
È sempre permessa l’estinzione anticipata parziale o totale di un finanziamento. Il cliente che vuole avvalersi di questa possibilità dovrà riconoscere alla banca il capitale residuo ancora dovuto e gli interessi maturati fino alla data della richiesta.
Per esercitare il diritto all’estinzione anticipata il cliente dovrà farsi carico di un indennizzo dell’1% se la vita residua del prestito è superiore ad un anno, mentre se è inferiore l’indennizzo sarà 0,5% oppure 0 nel caso la cifra ancora da rimborsare sia inferiore ai 10.000 euro.
Garanzie a supporto di un prestito
La forma più comune di tutela del credito è CPI (creditor protection insurance) che mira a proteggere il cliente da eventi quali morte, invalidità, ricovero ospedaliero o perdita di lavoro che potrebbero creare problemi al normale esdebitamento del finanziamento.
Di norma la durata della polizza è pari alla durata del prestito ed in caso di sinistro può venire rimborsato il debito residuo. Il cliente che sottoscrive la polizza può anche indicare una terza persona quale beneficiaria.
Ovviamente tale polizza è del tutto facoltativa, sarà il cliente a valutarne i costi e le necessità in base anche alla cifra che dovrà sostenere.